Ha detto Gesù: “Io sono la resurrezione e la vita: chi crede in me, anche se fosse morte, vivrà”. Non leggete, queste pagine senza pensare che sono fraterno atto di amore a voi perché con me cerchiate di conquistare Cristo, senza del quale saremmo morti alla vera vita. Cristo è Dio incarnato. E per scoprirlo non basta il ragionamento del solo cervello, ma urge palpitare del suo amore. La Vergine Madre dice: “Fate tutto quello che vi dirà lui”. Ho terminato di scrivervi sulle beatitudini che sono contenute nel Discorso della Montagna tenuto da Gesù ai discepoli come discorso inaugurale della sua missione pubblica, che lo porta tragicamente al supplizio del Calvario. “Fate tutto quello che vi dirà lui”. Abbiate sempre pietà di me, di voi stessi, di tutti perché tutti siamo traditori della legge di Dio, per cui scorre sangue innocente sul mondo; nascono bambini ammalati per colpa dei padri e delle madri; altri bambini vengono trucidati nell’utero materno; altri appena nati cominciano una storia di miseria e di privazioni inumane; altri vengono avviati alla schiavitù, altri vengono scandalizzati… Guardiamoci attorno: chi spende, spande, sfrutta il fratello; chi vive nelle grotte; chi precipita nella desolazione, nella disperazione, nel delitto per causa di abbandono o per causa di ingiurie sociali. Chi potrebbe offenderci e colpirci tanto quanto meritiamo, essendo tutti insieme colpevoli di simili reati? “Quando venite al tempio a pregare, mi volto dall’altra parte perché siete ingiusti”. Ma dove abbiamo confinato questo divino cristianesimo? Troveremo misericordia quando ci presenteremo a Dio, padre di tutti?
Tra noi siamo spietati. Ma guardiamoci attorno: aprite riviste, giornali, ascoltate il mondo che parla, guardate quelle fotografie ; fatte ben rare eccezioni, sembrano il vomito di Satana, del disordine, della bestialità. I figli si nutrono di quel lerciume.
Abbiate pietà di me, di voi stessi, di tutti, ma abbiate pietà di quella pietà che ci trasformi in gente nuova, che ci porti alla resurrezione, alla vita. Perché siamo così cattivi verso i nostri fratelli quando commettono degli sbagli? Quando ci fanno del male? Ma perché non perdoniamo, non siamo misericordiosi? È Dio che ce lo comanda. Dio non comanda se non ciò che è costruttivo, positivo, vivo e vitale. È la nostra intima perfidia che ci rende violenti e crudeli verso il fratello quando, movendosi nel suo malanno intimo come il nostro, ci offende o ci fa del male. Troveremo misericordia al cospetto di Dio. Perdonando diventiamo uomini. Guerrieri dobbiamo essere, guerrieri nel distruggere il male, ma vivi e generosi dobbiamo essere verso i fratelli vittime del male, verso i colpevoli. La misericordia è forza, è onnipotenza, è da Dio in noi. Quando qualcuno ci fa del male, perché non sappiamo vedere in lui una vittima, un caduto, un miserabile che ha bisogno del nostro amore, del nostro abbraccio fraterno? Perché non approfittiamo della triste occasione per essergli fratelli, per risollevarlo? E se anche questo atto ci costasse la vita, non dovremmo essere lieti di donarla? Dice Gesù: “Nessuno ha amore più grande di colui che dà la vita per i suoi amici”. E perché vogliamo avere dei nemici? Ma non sono tutti nostri amici, gli uomini? Chi ama, nell’anima sua, non ha nemici. Abbiate pietà di me, di voi stessi e di tutti. Non comprendiamo questo ragionamento? Poveri noi! Povera umanità!
Chi non ha misericordia è delinquente anche contro se stesso, uccide se stesso, uccide se stesso ed appesta il mondo di ogni delitto. Ma se siamo così duri di cuore da non avere pietà per noi stessi, almeno guardiamo al nostro delitto; e dal nostro delitto vedremo la nostra miseria. Come siamo ridotti male! Siamo talmente avvolti dal peccato che ci scarnifichiamo a vicenda senza più avvedercene. Forse che ci sentiamo responsabili della prostituzione che semina tante vittime? Dell’abuso della ricchezza che annienta tante esperienze tante esistenze, popolazioni intere? Forse che ci sentiamo responsabili della discesa del popolo nel materialismo selvaggio che gli ottenebra l’anima e che gli uccide la fede? “Il mondo va alla deriva”. Bisogna essere addirittura malvagi per non vederlo. Noi non sentiamo più niente; e tiriamo su i figli avvelenandoli del nostro veleno. Abbiate pietà di me, di voi e di tutti: convertiamoci. Preghiamo: “Abbi pietà di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia. Crea in me, o Signore, un cuore puro e rinnova nelle mie viscere uno spirito retto”. Ma la via per ottenere quella misericordia è una sola: farci misericordiosi. Il misericordioso è un forte perché svelle in se stesso e nel popolo il cancro della malvagità umana.
Don Zeno “L’uomo è diverso”