Nasce il 23 giugno 1872 a Pontecurone ( Alessandria). San Giovanni Paolo II presenta come «una meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana, una delle personalità più eminenti di questo secolo per la sua fede cristiana apertamente vissuta. Ebbe la tempra e il cuore dell’apostolo Paolo, tenero e sensibile fino alle lacrime, infaticabile e coraggioso fino all’ardimento, tenace e dinamico fino all’eroismo». Lui, invece, si definisce «il facchino di Dio». A tutti indica la via del bene. Sempre pronto e attento ai bisogni dei poveri, cerca di colmare di amore i solchi della terra, pieni di egoismo e di odio. Il cuore di questo stratega della carità è «senza confini perché dilatato dalla carità di Cristo». Sofferenze fisiche e morali, fatiche, difficoltà incomprensioni e ostacoli di ogni tipo segnano il suo ministero apostolico. «Cristo, la chiesa, le anime egli dice si amano e si servono in croce e crocifissi o non si amano e non si servono affatto». La passione per Cristo è l’anima della sua vita, la spinta interiore di un altruismo senza riserve, la sorgente sempre fresca di una indistruttibile speranza. Quest’umile figlio di un selciatore proclama che «solo la carità salverà il mondo» e a tutti ripete che «la perfetta letizia non può essere che nella perfetta dedizione di sé a Dio e agli uomini, a tutti gli uomini». Concretizza visibilmente il suo amore a Maria erigendo a Tortona il grandioso santuario della Madonna della Guardia. Così sintetizza il programma della sua vita: «Soffrire, tacere pregare, amare, crocifiggersi e adorare». Pio XII alla sua morte, avvenuta il 12 Marzo 1940, lo definisce «padre dei poveri e insigne benefattore dell’umanità dolorante e abbandonata».