Nasce a Lourdes nel 1844, da un povero mugnaio. L’11 febbraio 1858 la legna in casa è finita e allora va alla grotta di Massabielle, per raccoglierla. Un fruscio tra gli alberi le fa alzare gli occhi in direzione della grotta e vede una Signora dal volto luminoso e sorridente, vestita di bianco con un nastro azzurro ai fianchi, i piedi nudi con due rose giallo-oro, il braccio destro recante una corona del Rosario.«Chi sei?», chiede con semplicità. Vi torna più volte prima di averne il nome:«Io sono l’Immacolata Concezione». Alla prima apparizione ne seguono altre 17, fino al 16 luglio 1858. Terminate le apparizioni , Bernadette trascorre sei anni all’istituto di Lourdes, appartenente alle Suore della Carità di Nevers. Viene ammessa al noviziato e, la sera del 7 luglio 1866, varca la soglia di Saint – Gildard, casa madre della Congregazione:«Sono venuta qui per nascondermi», dice con umiltà. Nei 13 anni che rimane a Nevers è infermiera, a volte sacrestana, ma spesso ammalata lei stessa… Svolge tutte le sue mansioni con delicatezza e generosità:«Non vivrò un solo istante senza amare». Ma la malattia avanza implacabile: asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio. L’11 dicembre 1878 è definitivamente costretta a letto:«Sono macinata – dice lei – come un chicco di grano». A 35 anni, il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua, alle tre del pomeriggio, gli occhi della piccola veggente che videro Maria si chiudono per sempre. Il piccolo corpo mortale è giunto intatto sino a noi, anche negli organi interni, sfidando ogni legge fisica.