I beni della terra hanno una destinazione universale e devono essere equamente distribuiti, in modo che non si verifichino situazioni squilibrio e a tutte le persone venga consentito di provvedere a se stesse vivendo in modo degno. Lo scandalo è, invece che accade esattamente il contrario, perché “ il desiderio del potere e la cupidigia del denaro hanno il sopravvento e determinano lo sfruttamento e lo scarto, l’egemonia e la sopraffazione di una politica senza senso, di un dominio economico di alcune nazioni cieco, di un consumismo esasperato che alimenta nel mondo l’idolatria del mercato” (Giovanni Paolo II). In questo contesto generale l’ambiente, la vita è gravemente compromessa, essendo venuta meno la dimensione morale la sola che può garantire giustizia nell’uso delle risorse della natura, la convivenza pacifica tra gli uomini ed il benessere di tutti gli uomini. La sfida ecologica chiede a tutti un completo cambio di rotta e dei percorsi diversi come: educazione al rispetto, educazione alla bellezza, educazione alla solidarietà, educazione alla sobrietà personale, non allo smisurato egoismo del possesso (Essere o Avere di Henrich Fromm). Lo sviluppo può essere sostenibile se nasce in ciascuno una “ecologia umana”, che guarda e si prende cura dell’uomo, di tutti gli uomini e della loro dignità. Chi difende l’ambiente naturale e umano promuove e difende la vita dalla nascita alla morte; costruisce ponti e non muri tra i popoli. In questi anni abbiamo preso più coscienza degli squilibri esistenti sul pianeta, la fame, la mancanza di acqua i rifiuti, gli inquinamenti, i cambiamenti climatici, la perdita della biodiversità l’impoverimento dei terreni, la deforestazione in alcune aree del globo terrestre. Il problema ecologico è prima di tutto un’emergenza, nel senso di prendere coscienza del bisogno di educarsi e di educare a vivere in modo nuovo nel mondo mettendo insieme valori umani e divini, riscoprendo così l’uomo “ immagine di Dio”. Papa Francesco e molti uomini di stato hanno trattato in varie occasioni i temi della custodia del creato denunciando le anomalie del nostro sistema: povertà e ingiustizia, degrado e scarto, globalizzazione ed indifferenza. Usare in modo natura le risorse della natura che appartengono a tutti e devono essere utilizzate a vantaggio di tutti. Il dialogo e la collaborazione tra Stati e governi deve stare a cuore degli uomini di buona volontà per evitare quelle forme di chiusura e di indifferenza che ci fa regredire rimandandoci alle soglie della giungla.