Consigliare i dubbiosi
Allo stolto la sua condotta per buona; il saggio invece ascolta il consiglio (Prov 11,15). Per chi dà consigli salutari è la gioia (Prov 11,20). Il profumo e l’incenso allietano il cuore, scienza e consiglio danno delizia all’anima (Prov 27,9). La vittoria avanza col numero dei consiglieri (Prov 24,6).
Avere molti consiglieri è salvezza (Prov 11,14)
Insegnare agli ignoranti
«Andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura, ammaestrate tutte le genti…, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Chi crederà sarà salvo, chi non crederà sarà condannato» (Mt 27,19s e par.).
La bocca del giusto è una fontana di vita (Prov 10,11).
Le labbra del giusto istruiscono molti (Prov 10,21).
I saggi splenderanno come il firmamento, e coloro che avranno ammaestrato molti nella giustizia saranno come stelle per sempre (Dan 12,3).
Chi è saggio per il suo popolo si acquista onore, e il suo nome dura in vita eterna (Sir 37,26).
Ammonire i peccatori
Se tuo fratello avrà peccato, và, riprendilo tra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato tuo fratello; se non ascolta, prendi con te un altro o due, affinchè ogni cosa sia decisa sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolta questi, dillo alla chiesa; e se non ascolta neppure la chiesa sia per te come il pagano e il pubblicano (Mt 18,15s).
Quando io dico all’empio «Empio, tu morrai», se tu non parli per mettere l’empio in guardia dalla sua strada, egli, l’empio, morrà per la sua iniquità, ma del sangue di lui chiederò a te. Ma se tu hai messo l’empio in guardia dalla sua strada perché si ritragga da essa, e dalla sua strada non si ritrasse, egli morrà per la sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso (Ez 33,8s).
Consolare gli afflitti
«Lo Spirito del Signore è su di me; perciò mi ha consacrato con l’unzione, mi ha inviato a portare la buona novella ai poveri, ad annunciare la liberazione ai prigionieri e la vista ai ciechi, a rimandare liberi gli oppressi» (Lc 4,18s; Is 61, Is; 58,6). Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò sollievo (Mt 11,28). Gesù consola i malati (Mc 2,9s; ecc.v. miracoli di Gesù), i poveri e umili (Lc 1,46s, Mt 5,1s; 6,25s), i tentati (Gv 14,1s), i perseguitati (Mt 6,10s; Gv 16, 31s), gli oppressi (Mt 11,28), gli afflitti (Mt 5,5; Gv 11,25;16,16s), coloro che piangono i propri cari (Lc 7,11s; Gv 11,25; 16,16s) gli abbandonati (Gv 14,18s), i moribondi (Gv 6,54;11,25).
Perdonare le offese
«Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono e pregate per quelli che vi perseguitano e vi calunniano, affinchè siate figli del Padre vostro che è nei cieli, che fa sorgere il suo sole su maligni e buoni, e fa piovere su giusti e ingiusti…
Siate dunque misericordiosi come il Padre vostro celeste è misericordioso» (Mt 5,44-48).
Signore, se il mio fratello peccherà contro di me, quante volte gli perdonerò? Fino a sette volte?». Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette» (Mt 18,21s). «Se non perdonate agli uomini le loro trasgressioni, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre trasgressioni» (Mt 6,15). «Con quella misura con cui misurate, sarà misurato a voi» (Lc 6,38).
Parabole del perdono: figlio prodigo (Lc 15,11s); due debitori (Lc 7,41s); servono spietato (Mt 18,33s). Gesù perdona l’adultera (Gv 8, 3s), il paralitico (Mc 2,3s), la peccatrice (Lc 7, 36s), il buon ladrone (Le 23, 39s), i crocifissori (Lc 23, 34), Pietro (Gv 21, 15s).
Sopportare pazientemente le persone moleste
Qui sta il merito: se per riguardo a Dio si sopportano molestie, soffrendo ingiustamente. Che gloria c’è infatti a sopportare uno schiaffo quando aveste mancato? Se invece facendo il bene e dovendo patire lo tollerate, questo sì è
meritorio davanti a Dio. Infatti a questo siete stati chiamati, perché anche Cristo patì per voi, lasciandovi l’esempio, affinché seguiate le sue orme. Egli «non commise colpa alcuna, né mai fu scoperto inganno sulla sua bocca».
Ingiuriato, non ribatteva, maltrattato, non minacciava, ma si rimetteva a Colui che giudica rettamente. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo, affinché noi, morti al peccato, vivessimo per la virtù (1 Pt 2, 19s).
Se amate coloro che vi amano, che merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? Siate dunque perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste (Mt 5,46s). A chi ti percuote sulla guancia destra, presenta anche l’altra (Mt 5, 39).
Pregare Dio peri vivi e per i morti
Con ogni sorta di preghiere e di suppliche pregate incessantemente mossi dallo Spirito. Siate in questo dovere vigilanti con ogni perseveranza nella preghiera per tutti i santificati, anche per me, affinché mi sia data parola franca e coraggiosa per annunciate con libertà il mistero del Vangelo, di cui io sono ambasciatore in catene: che io abbia il coraggio di predicarlo come è mio dovere (Ef 6, 18s). Giuda fece offrire per i morti un sacrificio espiatorio, perché assolti dal peccato. In un atto sì bello e gentile egli teneva conto della risurrezione, perché se non avesse creduto che i caduti dovevano risorgere, sarebbe stata cosa superflua e sciocca pregare per i morti. Inoltre aveva lo sguardo alla magnifica ricompensa che attende coloro che si addormentano con sensi di pietà. Pensiero santo e pio! (2 Macc 12,43s).