Tra le opere di misericordia spirituale c’è anche quella di ammonire i peccatori. Essa può apparire un’espressione forte, come se l’uomo non peccatore qualora esistesse debba additare l’uomo che fa l’esperienza drammatica del peccato. In verità dietro l’ammonire i peccatori, c’è la bella definizione della correzione fraterna. Si tratta di aiutare l’altro a ravvedersi per riconciliarsi con Dio, con se stesso e con i fratelli. Ciò si realizza nella misura in cui chi vuol correggere/ammonire viva in uno spirito di perdono, di non giudizio, di tolleranza e di cura per chi ha sbagliato. Correggere affermava Papa Benedetto XVI è una dimensione della carità cristiana. Ricordarsi sempre che chi ha fatto il male, un uomo o donna, è molto di più del peccato commesso, l’altro/a resta sempre una persona.
Don Giuseppe Li Calsi