è la misericordia più urgente
Seguendo, attraverso la rivelazione biblica, il molteplice manifestarsi della misericordia di Dio, non è difficile accorgersi che tutti i motivi e le forme di essa si riassumono nell’unico grande gesto di misericordia con il quale Dio ha fatto dono al mondo del Suo Figlio Unigenito. Dio non ci rifiuta alcun dono, perché in Cristo Egli tutto ci ha donato (cf Rom 8,32); lo stesso è della misericordia che si rivela nella sua più vera espressione nel Figlio di Dio che, distruggendo nella sua morte il nostro peccato, si è fatto per noi redenzione e salvezza. Quando pensiamo al Cristo come misericordia di Dio verso l’uomo, non bisogna dimenticare che Egli è il Verbo di Dio, la Sua Parola fatta carne e che la sua missione consiste nel rivelare, comunicare la vita eterna che è conoscenza del Padre e del Figlio che il Padre ha inviato nel mondo (cf Gv 17,2-3). La vita che Cristo ci ha comunicato è, dunque, conoscenza del Padre e del Figlio e, in Essi, di ogni verità.
Da questa affermazione scaturisce una certezza: Cristo è misericordia, sorgente e tipo ideale di ogni misericordia. La misericordia di Gesù si esprime anzitutto come predicazione del Vangelo e, quindi, come misericordia della Verità. La misericordia della verità è fondamentale nel messaggio cristiano ed è il presupposto di ogni altra misericordia. Questa misericordia della verità potrà sembrare strana, ma Gesù stesso si è identificato con la verità. Egli ha detto: «Io sono la verità» (Gv 14,6). La verità annunziata da Cristo è vita e impegna la vita. Il Vangelo è Gesù stesso e la verità del Vangelo non è qualcosa che si dice, ma che si fa, meglio ancora, si vive. In molti settori oggi la miserircordia ha assunto dimensioni e forme prevalentemente materiali o socio-economiche. Si dimenticano o si negano le opere di misericordia spirituale, come istruire gli ignoranti, consigliare i dubbiosi… per affermare i diritti di un cristianesimo semplicemente orizzontale.
Le opere di misericordia spirituali sono passate in seconda, e forse in ultima linea, quando non sono scomparse completamente dal vocabolario cristiano e, forse un po’ più presto, dalla vita cristiana. Ed è per questo che abbiamo un cristianesimo così sfigurato, così povero così poco cristiano. Abbiamo inventato il Cristo sociologo, il Cristo liberatore ed anche il Cristo della non violenza, ma abbiamo dimenticato ed anche rinnegato i valori fondamentali che il Cristo del Vangelo ha posto a base della vita: la grazia, la preghiera, la carità come virtù teologale, il rinnegamento di sé, il portare la croce, la certezza di un regno che separa le dimensioni del mondo, la gioia di credere in quello che non si tocca e non si vede. Se di fronte alle carenze e alle colpe di questo mondo riconosciamo che c’è tanto bisogno di misericordia, scorgiamo che tra i tipi di misericordia più urgenti c’è la misericordia della verità.
La misericordia che dona all’uomo la verità non è meno importante, è più indispensabile della misericordia che dà all’uomo il pane o la casa perché, se l’uomo accetta e fa in sé la verità, si fa verità, egli pone in sé la premessa di un mondo più autentico in cui la giustizia e l’amore garantiscono una vita più degna, anche dal punto di vista umano, perché non si può conoscere, in senso evagelico, la verità senza comprendere le più profonde esigenze, anche quelle materiali, dell’uomo.
La storia della salvezza è storia di profeti, di evangelizzatori, di missionari. Quando Dio chiama qualcuno per farne un suo messaggero dice: «va’ e annunzia la mia parola».
Qualcuno potrebbe dire che non è difficile dire le parole, esse non serviranno a nulla in un mondo che non crede più nelle parole, ma che vuole solamente fatti. Colui che annuncia il Vangelo nel modo più autentico non è, però, un uomo che dice parole, perché le parole del Vangelo non sono come le altre parole: sono parole di vita, parole-vita. Quando si afferma la priorità della misericordia della Verità sugli altri aspetti della Misericordia, siamo sulla linea del Vangelo e seguiamo l’esempio di Gesù, il quale «andava in giro predicando il Vangelo e guarendo ogni malattia e ogni infermità nel popolo» (Mt 4,23). Questo è il metodo di Gesù: prima annunciare il Vangelo e poi il resto. Non che il resto sia poco importante, ma la conoscenza della verità deve sempre precedere. Finché la verità sarà ignorata, finché Cristo sarà tra noi come uno che non conosciamo, qualsiasi tipo misericordia sarà insufficiente e inefficace per salvare l’uomo. Misericordiosi sempre e con tutti e in tutti i modi, ma al primo posto la misericordia della verità, la misericordia della Sua Parola.
Padre Placido Rivilli