DIO CREA L’ UNIVERSO MERAVIGLIOSO PERCHE’ DEVE ACOGLIERE L’ UOMO E LA DONNA
Gesù Cristo Cardine della storia uamana
Il primo libro della Bibia è intitolato Genesi, le origini del cielo e della terra, dell’umanita, del peccato e del male nel mondo. È un testo ispirato, ma nella sua struttura obbedisce al principio più scientifico che ci sia: quello di casualità.
In Principio
In principio Dio creò il cielo e la terra… Dio disse: Sia la luce. E la luce fu…Dio disse: Sia il firmamento…E così avvenne… Dio disse: Le acque che sono sotto il cielo si raccolgono in un solo luogo e appaia l’asciutto. E così avvenne… E Dio disse: La terra produca germogli, erbe che producono semi e alberi da frutto… E così avvenne… Dio disse: Ci siano luci nel firmamento del cielo ecc. ecc. Quando essi furono portati a termine con tutte le loro creature, il settimo giorno si riposò e lo consacrò, perché aveva cessato ogni lavoro…
La creazione dell’uomo viene narrata due volte: a noi interessa la seconda
Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino e vi collocò l’uomo che aveva plasmato perché lo coltivasse e lo custodisse…
E il Signore Dio disse: Non è bene che l’uomo sia solo… E il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li benedisse e li condusse all’uomo, per vedere come li avesse chiamati… Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli e le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. E il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolto all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: Questa è osso delle mie ossa, carne della mia carne: la si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta. Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una carne sola. Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano vergogna. E il Signore diede loro comando: Di tutti i frutti degli alberi del giardino potete mangiare, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male, non dovete mangiare, perché, nel giorno in cui ne mangerete, certamente morrete! (Genesi 2, sintesi).
Nota
C’è un solo Dio. Non c’è niente di ciò che costituisce il mondo: cielo, acqua, terra; niente di ciò che lo riempie (astri, animali) che possa essere dio, possa avere dignità divina. Nessun essere, per quanto grande, luminoso, può essere dio accanto all’unico Dio, il creatore di tutto e di tutti gli esseri viventi. Insomma l’armonia del creato è tale, che a crearlo non può non essere che Uno; rivela un’intelligenza e una onnipotenza che non può essere che una Potenza infinita, Dio.
L’uomo è una creatura superiore, è l’immagine di Dio nel mondo: è il sacerdote della creazione il quale contempla le meraviglie da Lui operate nella terra e nel cielo e Gli rende lode, amore, ringraziamento. Dio è l’infinito. Come può l’uomo farsi anche una pallida idea di Lui? Ebbene, creati “a sua immagine e somiglianza” sia l’uomo che la donna, non ne ha fatto la sua fotocopia, riflettono tuttavia (per quanto possibile) due suoi diversi aspetti complementari: l’uomo la sua forza, il padre; la donna la sua tenerezza, la madre.
Il figlio, generato dall’uomo e dalla donna, riesce così a fars un’idea di questo Dio coniugando la forza dell’uomo, il padre, con la tenerezza della donna, la madre. Ebbene, l’indossubilità del matrimonio salvaguardia il diritto al figlio di poter credere in un Dio che coniuga nel suo Essere infinito la forza del papà e la tenerezza della mamma. Il fine dell’uomo non può essere che Dio stesso: «Ci hai creato per Te e il nostro cuore è inquieto sino a quando non riposa in Te», ha scritto sant’Agostino nelle sue Confessioni.
La Libertà ha un limite: il peccato (Genesi 3,1-7)
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: È vero che Dio ha detto che non dovete mangiare di alcun albero del giardino? La donna rispose al serpente: No, possiamo mangiare i frutti di tutti gli alberi del giardino; ma dell’albero che sta in mezzo al giardino (quello della conoscenza del bene e del male) Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morrete. Ma il serpente (ossia biblicamente il diavolo) disse alla donna: Non morrete affatto! Anzi, Dio sa che, quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male.
Fu allora che la donna vide che il frutto di quell’albero era buono da mangiare: era infatti gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza. Perciò colse il frutto e ne mangiò; poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono figlie di fico e se ne fecero cinture.
Nota
Dio ha creato l’essere umano (maschio o femmina) a sua immagine e somiglianza. La qual cosa vuol dire : Dio è persona, l’uomo è persona; Dio è intelligente, l’uomo è intelligente; Dio ama, l’uomo ama; Dio è liero, l’uomo è libero.
E il Signore Dio volle dai due una prova sull’uso del dono della libertà, ossia del maggior dono che Dio ha fatto all’uomo creandolo, non prima tuttavia di avergli spiegato che la libertà consiste nella scelta tra tutti i frutti degli alberi del gairdino, eccetto il solo frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male: mangiarlo sarebbe stata la morte.
Peccatori: Nudi e Vergognosi davanti
a Dio e alla propria coscienza (3,8-13)
Poi udirono il Signore Dio… e l’uomo con sua moglie si nascose del Signore Dio… Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: Dove sei? Egli rispose: Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura perché sono nudo, e mi sono nascosto. Ed Egli riprese: Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui avevo comandato di non mangiare? Rispose l’uomo: La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato. Il Signore Dio disse alla donna: Che hai fatto? Rispose la donna: Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato.
Maledetto il Tentatore subito il Protovangelo (3,14-19)
Al serpente il Signore Dio disse: Poiché hai fatto questo, sii tu maledetto… Poi annunzia la sua sconfitta : Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno.
Nota
Il diavolo è maledetto defiitivamente, ma cercherà di insidiare sempre l’uomo e la donna. L’uomo e la donna soffriranno, Adamo ed Eva trasmettono il peccato originale (ossia delle origini dell’umanità) a tutta l’umanità della quale sono progenitori, ma non come loro peccato personale, bensì come la ferita alla loro natura umana.
Il battesimo ci purifica da questa eredità e ci rende partecipi della natura divina, quindi figli di Dio; rimane tuttavia la tendenza al peccato, che va neutralizzata con l’educazione e i sacramenti. Il Signore annunzia una lotta terribile tra il demonio e la donna, tra la stirpe dell’uno e dell’altra; la stirpe della Donna gli schiaccerà la testa, lo vincerà. Ebbene la Donna che schiaccerà la testa del demonio è Maria, la prima dei redenti, la sua stirpe è il Cristo, il Figlio, che salverà l’umanità del peccato mediante la tremenda passione del Calvario e la gloriosa risurrezione, e con Lui i redenti.
Col peccato precluso l’accesso all’albero della vita (3,20-24)
L’uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi. Il Signore fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì… Il Signore Dio cacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita.
Nota
Nel peccato di Adamo tutti gli uomini sono coinvolti: «Come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato… E tuttavia, come per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo (Il Cristo) si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita» (Rm 5,12;18).
L’albero della vita rispunterà sul Calvario: da adesso pende il Frutto benedetto del seno di Maria: Gesù Cristo. Nell’attesa i profeti lo preannunciano rendendolo presente nel desiderio dell’attesa.
Segnaliamo questo percorso profetico, per quanto possibile in un articolo di rivista.