GIOVANNI BATTISTA L’ULTIMO DEI PROFETI

Indica in Gesù il Messia atteso  l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo

La data

Roma: l’imperatore è Tiberio Cesare.

Palestina: Pilato governatore della Giudea; Erode tetrarca (= governatore di una parte di una regione) della Galilea, Filippo suo fratello tetrarca dell’Iturea e della Traconìdite, Lisania tetrarca dell’Abilene.

Sommi sacerdoti: Anna e poi Caifa.

Giovanni 

Il luogo: Il deserto oltre il Giordano.

Età: circa 30 anni.

Il fatto: nel deserto “la Parola di Dio scende su Giovanni, figlio di Zaccaria” (Lc 3,2).

Giovanni è nato ad Ain Karem, poco distante da Gerusalemme; il padre è Zaccaria; la mamma Elisabetta, parente di Maria di Nazaret madre di Gesù. Si sono incontrati quando essi, i due bimbi, erano ancora nel seno materno. Allora una grande gioia invade non solo le due mamme, ma anche il piccolo Giovanni come dice Elisabetta a Maria: “Appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo” (Lc 1,44). Distanziati da sei mesi, Giovanni nasce a casa sua, Gesù invece a Betlem in una stalla, mentre quella notte un Angelo annunzia ai pastori: “Oggi vi è nato il Salvatore, che è Cristo Signore!”. Giovanni, ancora giovane, si ritira nel deserto, oltre il fiume Giordano, da eremita: contemplazione, preghiera e lavoro per vivere. Gesù invece vive a Nazaret: fa il falegname.

Al comando di Dio, “Giovanni percorse tutta la regione bagnata del fiume Giordano, predicando un battesimo di conversione per ottenere il perdono dei peccati” (Lc 3,3) per prepararsi ad accogliere il Messia.

Egli diceva alle folle che andavano a farsi battezzare: “Ora fate le opere degne della conversione…perché la scure è già posta alla radice degli alberi: ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco!..”.

Il popolo però era in attesa del Cristo, come dire del Messia e tutti si domandavano in cuor loro, se Giovanni non fosse Lui il Cristo.

Giovanni intuì la domanda e rispose: “Io vi battezzo con acqua…per il perdono dei peccati. Ma sta per venire uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il lagaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco! Badate che sta per venire, è già in mezzo a voi, ma voi ancora non lo conoscete!

Battesimo di Gesù

Gesù va al Giordano per farsi battezzare da Giovanni, il quale non vorrebbe; cede alla sua insistenza. E Gesù entra nell’acqua: innocente, non confessa i peccati che non ha, ma assume su di sé i nostri peccati e benedice l’acqua per la quale chi crede deve passare dietro e dopo di Lui per diventare figlio di Dio.

Quando esce dall’acqua, mentre sta pregando, si aprono i cieli: lo Spirito Santo scende visibilmente su di Lui nel segno della colomba; il Padre fa udire la sua voce: Questi è il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto!

Rivelazione dell SS. Trinità: il Padre si manifesta con la voce; lo Spirito Santo nel segno luminoso della colomba; il Figlio generato Uomo da Maria.

Gesù viene unto (= consacrato) dallo Spirito Santo nella sua umanità come Re, Sacerodote e Profeta: da allora Gesù viene chiamato “Unto”: Messia, in ebraico; Cristo, in greco.

Il popolo ebreo aspettava il Messia, un unto dallo spirito di Dio, che fosse insieme Re, Sacerdote e Profeta (che nell’Antica Alleanza venivano unti con l’olio profumato) è venuto!

Gesù Sacerdote viene consacrato anche vittima per i nostri peccati. “Il giorno dopo, scrive l’apostolo Giovanni, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché Egli fosse fatto conoscere a Israele. Giovanni rese testimonianza dicendo: Ho visto lo Spirito scendere su di lui come una colomba dal cielo e posarsi su di Lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua, mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio” (Gv 1,29-34).

Nel corso di tutta la storia di cui abbiamo conoscenza, sino ai nostri giorni: Gesù è stato annunziato, e adorato.

Tutte le altre religioni sono opera degli uomini di grande intelligenza, e magari di buone intenzioni; ma nessuno (Buddha, Confucio, LaoTse, Maometto), insomma tutti gli iniziatori di religioni, la precedente tradizione li ha ignorati.

Gesù invece è al centro di un’attesa di almeno circa 18 secoli che lo precede, e di oltre 20 secoli di adorazione dei credenti, nonstante le continue persecuzioni alle quali sono stati sottoposti.

Il popolo ebreo non ha inventato Dio, ma risulta che da Lui è stato scelto. Ecco perché l’ebreo, sin dalle sue origini, non immagina il cielo popolato da una miriade di dèi, ma giunge immediatamente a un Dio unico.

Nelle religioni dei popoli antichi si ha un “dio locale”. Il Dio degli ebrei invece è un Dio “unico, universale”; non solo, ma un Dio “etico”, morale; che è, e vuole santità e giustizia: “Siate santi, dice al suo popolo, perché lo sono santo”.

Mentre per gli altri popli “l’età dell’oro” è confinata nel passato, per il popolo ebreo e per noi cristiani il “bene perfetto” è aldi là della vita e della storia.

Italo Zolli, rabino capo della comunità ebraica di Roma, nel 1945 abbracciò il cattolicesimo; battezzato, volle chiamarsi “Eugenio”, come papa Pio XII Eugenio Pacelli. Dopo il passaggio al cristianesimo, nel descrivere i motivi che lo hanno indotto a tale passo, affermava: “Tutto l’Antico Testamento mi parve un divino telegramma inviato agli uomini. Incomprensibile per chi volesse leggerlo senza il cifrario. Ora, il cifriario è Cristo, alla cui luce prende significato quel brivido messianico che pervade tutti i libri dell’Antico Testamento”.

In Gesù riconosciamo l’annuncio della fede in Dio come l’aveva tratteggiata il profeta Isaia al cap. 42: “Ti ho formato e stabilito alleanza del popolo, luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi dei ciechi, liberi i prigioneri dal carcere, dalla prigione gli abitanti nelle tenebre”. Nel Regno di Cristo i valori sono l’amore, l’umiltà, la povertà, il servizio!

Da duemila anni il popolo ebreo non ha profeti: l’ultimo dei profeti fu Giovanni Battista, che gli antenati degli ebrei dei nostri giorni hanno rifiutato. Hanno tuttavia dei profeti strani: Marx, Freud, Eistein, per limitarci a quelli contemporanei, i quali annunciano e additano terre nuove: il socialismo scientifico, la psicologia del profondo, l’era atomica.

Gerlando Lentini

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