Martedì 01 Novembre 2016
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,1-12a
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.
Gesù salì sulla montagna e si mise a sedere. Questa introduzione al Vangelo delle beatitudini è sintomatica. La terra di Gesù infatti non possiede montagne come le conosciamo in Italia. Lì ci sono piuttosto colline o paesaggi desertici. Il termine “montagna” però, scelto da Matteo, ben si addice per indicare il bisogno umano di salire in alto e collocarsi al di sopra delle logiche e dei problemi umani. Così pure il gesto compiuto da Gesù di mettersi a sedere rivela un’altra dimensione umana molto importante: la confidenza. Si tratta di una familiarità tipica in un rapporto tra amici che intendono condividere, ascoltare e confrontarsi. Proprio in questo contesto di umanità protesa a elevarsi e a mettersi in ascolto di Gesù ci viene offerto il manifesto per eccellenza del cristianesimo: le beatitudini. In esse è racchiuso il segreto della vita: situazioni scelte o subite che trovano riscatto nella promessa risolutoria offerta da Dio. Sono indicazioni e cambiamenti di prospettiva rivoluzionari per chi accetta di vivere la logica dell’amore proposta da Cristo. Più ancora, nelle beatitudini abita la possibilità di una santificazione ordinata per i credenti. Considerando che questo brano evangelico è suggerito anche nella Liturgia della Parola di tutti i sacramenti della Chiesa, appare evidente come sia il testo per eccellenza per descrivere la solennità di Tutti i Santi. È la festa di tutte le persone che vivono il Vangelo di Gesù e in esso scoprono una felicità e una gioia inattese, persone che scelgono di affidare la propria vita nelle mani di Cristo e ricevere da Lui in abbondanza: «Rallegratevi ed esultare, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». Un messaggio anche per noi: sappiamo vivere da beati ed essere santi seguendo la via indicata dal Vangelo?