«Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèopa e Maria di Màgdala…» (Gv 19,25).
Riflessione
Guardiamo, poi al Calvario. Per quella morte Gesù ha vissuto, perché voleva dare al Padre l’estrema testimonianza dell’amore, e agli uomini l’estrema testimonianza della misericordia.
Il suo sacrificio sulla croce ci riscatta tutti nella libera e generosa offerta della esistenza di Gesù al Padre, il quale vuole che nessuno di noi vada perduto. Così, in un mondo dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia (cf. Rm 5,20), e a tutti è data la speranza viva e la gioia indicibile di conoscere la verità e di conseguire la salvezza (cf. 1Pt 3,9).
Stava ai piedi della croce Maria, sua madre, a lui associata sino alla fine. Non una parola, non un grido tramandano a noi gli evangelisti, ma l’immagine potente di chi già contemplava il Figlio ancora bambino, e «serbava tutte queste cose nel suo cuore», perché sapeva che egli doveva occuparsi delle cose del Padre suo (cf Lc 2,19;3,49)
Spezza i legami degli oppressi, rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene.