NATALE: UN AVVENIMENTO – 16 Dicembre

«In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, giunse per Maria il tempo per partorire, ed essa diede alla luce un bambino, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo». (Lc 2,1-7)

In meditazione
Il Natale è innanzitutto un avvenimento, non una delicata leggenda raccontata per commuoverci. Non è una tradizione inventata, ma un fatto che appartiene al grande libro della storia dell’umanità. Poco importa che il vangelo non ci riporti la data precisa in questo evento. La nascita di Gesù non è una favola, è una storia: Cristo è una persona vera, non un extraterrestre venuto sulla terra a sfoggiare una potenza strabiliante, a strappare applausi, a riscuotere ossequi e consensi a povere creature intimidite e appesantite dalla vita. Il racconto dell’evangelista Luca meraviglia proprio l’assenza di ogni tratto meraviglioso: cosa c’è di più ordinario di «un bambino avvolto in fasce  come qualsiasi uomo che viene al mondo? Se perdiamo i contatti con questa storia, non riusciamo più a capire perché la linea del tempo sia stata spezzata in due (prima di Cristo – dopo Cristo) e perché in tutto il mondo anche i non cristiani continuino a contare gli anni proprio a partire da quel primo Natale. Addirittura rischiamo di ricordare un anniversario senza sapere se il personaggio sia realmente esistito: una sorta di festa senza il… Festeggiato!

PREGHIERA

Si allietino i cieli ed esulti la terra,
Si rallegrino i monti della gioia.
Perché verrà il Signore, nostro Dio,
e avrà misericordia dei suoi poveri.
O cieli, stillate rugiada e le nubi piovano il Giusto,
si apra la terra e germogli il Salvatore.
Vieni a liberarci, Signore, Dio dell’universo,
mostraci il tuo volto e noi saremo salvi.
Vieni, Signore, a visitarci nella pace
e saremo lieti davanti a te di gioia perfetta.
Dispiega la tua potenza, o Signore, e donaci la salvezza.
Vieni, Signore, non tardare,
perdona i peccati del tuo popolo.
Vieni e mostraci il tuo volto, Signore,
che siedi nell’alto dei cieli.

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