«Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio , costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!» Lo Spirito steso attesa al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria» (Rom 8,14-17)
In meditazione
Il mistero del Natale oltrepassa ogni possibile immaginazione e ogni aspirazione più audace. Quel bambino, il Figlio di Dio, è tra noi per sempre, è ormai definitivamente nostro, e noi siamo suoi. È un mistero che dà le vertigini: la fede cristiana ci comunica l’appartenenza incrociata di Dio che si fa Figlio dell’uomo che diventa con il battesimo figlio di Dio. Ormai niente e nessuno può più separare ciò che Dio ha congiunto. E mai più saremo condannati a disperarci di essere terra, se la terra è diventata la casa dell’Emmanuele, con il Dio – con – noi. E così, non solo ci è consentito il sogno, ma ci viene effettivamente garantita la certezza più impensabile: che anche il dolore più atroce può diventare luogo d’amore, e anche l’abisso della nostra miseria può accogliere la misericordia, e anche la disperazione più nera può tramutarsi nella speranza più viva e ardita.
PREGHIERA
Si allietino i cieli ed esulti la terra,
si rallegrino i monti nella gloria.
Perché verrà il Signore, nostro Dio,
e avrà misericordia dei suoi poveri.
O cieli, stillate rugiada
e le nubi piovano il Giusto,
si apra la terra e germogli il Salvatore.
Vieni a liberarci, Signore, Dio dell’universo,
mostraci il tuo volto e noi saremo salvi.
Vieni, Signore, a visitarci nella pace
e saremo lieti davanti a te gioia perfetta.
Dispiega la tua potenza, o Signore,
e donaci la salvezza.
Vieni, Signore, non tardare,
perdona i peccati del tuo popolo.
Vieni e mostraci il tuo volto, Signore,
che siedi nel’alto dei cieli.