«Quando ebbbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui». (Lc 2,39-41)
In meditazione
Il Natale di Gesù può essere raccontato anche attraverso i luoghi; infatti, nei «vangeli dell’infanzia» vengono nominate le città di Gerusalemme, Betlemme e Nazaret, si parla di una fuga in Egitto e di un ritorno a casa: «dall’Egitto ho chiamato il mio figlio» (Mt 2,15).
Gesù viene presentato come figlio della sua terra, Ebreo tra Ebrei, bimbo che cresce in una famiglia della quale conosciamo i componenti e il luogo di vita. «Nato da donna» dirà Paolo per caratterizzare Gesù (Gal 4,4); «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo», dice la Madonna a Gesù col tono preoccupato della madre (Lc 2,48); «Sarà chiamato Nazareno», conclude Matteo il suo racconto sull’infanzia di Gesù (2,23).
Il luogo di nascita e il paese in cui si vive definiscono più di ogni altro elemento il tema dell’identità e della famiglia.
I racconti del Natale riferiscono questo tema a Gesù, a Maria, a Giuseppe e ai personaggi che troviamo loro accanto.
Con tratti di gioia e di perplessità, con interrogativi e conclusioni, con pianti e gioia grande: rileggere le pagine dei vangeli e ricercare nel testo i passi in cui ricorrono queste espressioni può essere un modo per capire meglio chi è Gesù e può diventare suggerimento nella costruzione della nostra personale identità.
PREGHIERA
O Sapienza, che esci dalla bocca dell’Altissimo,
ti stendi da un estremo all’altro
e disponi tutto con forza e soavità,
vieni a insegnarci la via della prudenza.
O Signore nostro, guida della casa d’Israele,
che apparisti a Mosè nel roveto ardente
e gli desti la legge sul Sinai,
vieni a redimerci con braccio potente.
O Radice di Iesse, innalzata quale segno per i popoli,
dinanzi a te i potenti stanno a bocca chiusa
e le genti ti invocano, vieni e liberarci e non tardare.
O Chiave di Davide e scettro della casa d’Israele,
tu apri e nessuno chiuderà, chiudi e nessuno potrà aprire,
vieni e libera dal carcere il prigioniero
tenuto al buio e in pericolo di morte.
O Stella del mattino, splendore di luce eterna
e sole di giustizia, vieni e libera chi giace nelle tenebre
e nell’ombra della morte.
O Re delle genti e loro invocazione,
pietra angolare che stringi le due parti in unità,
vieni e salva l’uomo che creasti dalla polvere.
O Emmanuele, nostro re e legislatore,
aspettato dai popoli e loro salvezza,
vieni a salvarci, Signore Dio nostro.