LA NASCITA DEL SALVATORE – 24 Dicembre

«Apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono, senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiati nella mangiatoia. E dopo aver visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro» (Lc 2,13-20)

In meditazione

Dopo un breve astante di sorpresa e di smarrimento, i pastori prendendo insieme la decisione di salire fino a Betlemme per vedere di persona il bambino che è stato annunciato e descritto. Se dalla campagna, dove i pastori si trovano a vegliare il gregge, essi vanno verso Betlemme, vuol dire che Gesù è nato in una casa all’interno del villaggio. Egli non nasce in una baracca di periferia come un emarginato, ma in una delle case di Betlemme. La tradizione cristiana ha sempre venerato la grotta della nascita all’interno dell’antico paese, accanto alle altre case – grotte dove si nasceva, si viveva e si moriva. Il verbo di Dio si fece carne e venne veramente ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14). Almeno nel nascere, volle porsi al centro del villaggio dove era atteso, non alla periferia. Aveva fatto tanta strada per venire a trovare la sua gente e sarebbe stato strano che la evitasse scegliendo per nascere un luogo sconosciuto e remoto nella campagna.

PREGHIERA

Anche noi, popoli tutti,

o Signore del cielo e della terra,

ci uniamo al canto degli Angeli

e all’umile fede dei pastori,

in contemplazione del tuo Figlio e Dio come Te,

venuto a diradare le tenebre del male

e a riscattarci con la sua obbedienza

e umiltà per donarci la pace del cuore.

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