«Solo chi serve con amore costruisce la pace», ha affermato Papa Francesco nel suo discorso alla cittadinanza e alla comunità cattolica di Lesbo il 16 aprile 2016, nella memoria delle vittime delle migrazioni.
Il Santo Padre alla presenza del patriarca Bartolomeo e dell’arcivescovo Iernymos ha testimoniato la volontà di una collaborazione finalizzata alla crescita della civiltà dell’amore. «Dio Padre nel Figlio ha mostrato la via della pace e facendosi nostro servo, in un servizio d’amore, a salvato il mondo». Come non ricordare il viaggio in America Latina: Ecuador, Bolivia e Paraguay (12 febbraio) e l’incontro con il Patriarca di Mosca Krill, durante lo scalo all’aeroporto di Cuba, viaggio poi proseguito in Messico e negli Stati Uniti. Papa Francesco ha contribuito al ristabilirsi delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti dopo cinquanta anni di embargo.
Poi nell’apertura del Giubileo straordinario ha definito la pace: «Frutto di una cultura di solidarietà, misericordia e compassione». Il ministero di Papa Francesco è proprio all’insegna di una missione della Chiesa aperta, accogliente e “in uscita” che ha spalancato le sue porte ad ogni uomo bisognoso nel suo cuore di pace. In questo spirito possiamo leggere l’evento della consegna del premio Carlo Magno, consegnato al Pontefice dai vertici dell’Unione Europea il 06 maggio scorso. «La pace sarà duratura nella misura in cui armiamo i nostri figli con le armi del dialogo, insegniamo a loro la battaglia dell’incontro e della negoziazione».
LUCIA GIALLORENZO