“Il Verbo si è fatto carne e gli storici di quel tempo non ne hanno saputo nulla. Oh, la semplicità di Dio, la spaventosa semplicità di Dio”. (G. Bernanos). L’evangelista Luca vuole raccontare ciò che è successo: e lo fa utilizzando le testimonianze dei protagonisti. Viene spontanea una domanda: chi fu testimone del Natale? Maria (È lei all’origine del racconto di Betlemme perché narra ciò che ha visto e vissuto. Lo sfondo lontano di questo quadro è il censimento voluto dall’imperatore Cesare Augusto e “Giuseppe della casa e della famiglia di Davide, da Nazareth va a Betlemme per farsi registrare insieme con Maria sua sposa che era incinta” (Lc 2,4-5). Perché Dio entra così nella storia? Maria ripensa a quanto dice nel Magnificat: “Dio ha volto il suo sguardo sulla piccolezza della sua serva”. C’è un secondo elemento: “Mentre si trovavano in quel luogo si compirono per Maria i giorni del parto e diede alla luce il suo figlio primogenito lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia” (Lc 2,6-7). Dinanzi a questa descrizione semplice e chiara proviamo emozione, confusione. L’apparizione dell’angelo ai pastori è un annuzio di gioia nonostante la povertà e l’umiltà della mangiatoia, dove si respira il prpfumo della paglia. Quale volto di Dio ci svela Gesù attraverso la povertà di Betlemme? Ce lo dice l’evangelista Giovanni quando per due volte, nella sua prima Lettera dice: Dio è amore (1 Gv 4,8, 16). La povertà di Betlemme fa parte del mistero di Dio, Amore, infinito non possedersi: il Padre si dona al Figlio e il Figlio si dona al Pade nell’abbraccio eterno dello Spirito. In Dio esiste una sola azione: l’azione del donare! Francesco d’Assisi viene folgorato dalla povertà di Cristo ed ai suoi frati ricorda sempre questa realtà. Scrivendo a sorella Chiara sottolinea che vuole perseverare in essa sino alla fine” perché l’ha scelta Gesù e l’ha fatta sua anche Maria. Se ci mettiamo a scovare nella vita dei santi ci accorgiamo che tutti, in un modo o in un altro, hanno amato la povertà e l’hanno sentita come una realtà per amare Gesù con tutto il cuore e per testimoniare che Egli è la nostra vera ricchezza.
ANGELO COMASTRI