dall’”Amoris Laetitia”
La denatilità è una delle emergenze più gravi della nostra epoca. Negli ultimi 8 anni, sono nati 100mila bambini in meno. Una situazione che, insieme ad altre cause, è frutto di quella “cultura del provvisorio” di cui parla anche Amoris laetitia per sottolineare l’esigenza di una immediata inversione di tendenze. Dobbiamo trovare parole, motivazioni e testimonianze capaci di raggiungere il cuore dei giovani e ridare loro fiducia e coraggio per impegnarsi in scelte definitive e fondamentali come il matrimonio e l’apertura alla vita (Al 40).
La sfida è difficile perché c’è tutta una cultura antinatalista, radicata nel relativismo imperante, che sembra contrastare una progettualità fondata sul dono reciproco. Da dove verrà quindi la svolta? Solo da una società in cui ai giovani sia offerta la possibilità di respirare un atteggiamento positivo nei confronti della famiglia, capace di esprimersi per esempio come frutto di scelte politiche favorevoli alla genitorialità e alla natalità.
Il resto arriverà da progetti educativi condivisi in cui famiglia, comunità ecclesiali a realtà sociali, nella diversità dei propri compiti e delle proprie responsabilità, dovranno essere chiamate a riattualizzare quei valori capaci di costruire il bene comune. Solo così la famiglia tornerà a indicare “strade di felicità” (Al 38) per la società e per la Chiesa.
LUCIANO MOIA