Brevi Riflessioni sul Salmo 32

CONFESSIONE E PERDONO

È il secondo dei Salmi penitenziali ed è attribuito a Re Davide. È una preghiera che si recita quando è terminata la prova vissuta: sofferenza, confessione del peccato e perdono di Dio.

La persona riflette sulla sua sofferenza sperimentata, accoglie la parola di Dio che gli fa una promessa, il Signore gli darà una vita vera e la saggezza.

“Beato l’uomo cui è rimessa la colpa…” Il salmista proclama la felicità ritrovata perché Dio gli ha perdonato il peccato. L’uomo s’accosta alla fede per indulgenza celeste e questa fede sostenuta dall’amore comincia ad operare il bene, spinge l’uomo a compiere opere di vita eterna.

Nel N.T due espisodi ci richiamano questa realtà “nel cui spirito non c’è inganno”: l’incontro di Gesù con Natanaele” sotto il fico” (Mt 21,18-22) ed il fariseo ed il pubblicano al tempio (Lc 18,9-14).

L’uomo dell’A.T, vive l’infermità al cospetto di Dio. Si lamenta del suo dolore ed implora la guarigione da Lui in quanto Signore della vita e della morte. L’infermità si cambia in cammino di conversione ed il perdono inaugura la guarigione.

il salmista non si giustifica: riconosce “la sua colpa e la propria malizia” e prima ancora di aver terminato, Dio lo ha già perdonato. “Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell’angoscia. Quando irromperanno grandi acque non lo potranno raggiungere…”.

I fedeli supplicano Dio perché ha perdonato i loro peccati e anche se tornasse il diluvio Cristo ha aperto una porta nel suo cuore trafitto affinchè possano entrare gli eletti del Signore e mettersi in salvo.

Il peccatore perdonato è inviato a iniziare un nuovo cammino. Dice Sant’Agostino: “ è pericoloso abusare in modo senza misura e perversamente della misericordia e della pazienza divina,… dando per scontato che tutto sarà perdonato…”.

Il perdono e la giustificazione non sono dati ll’uomo per i suoi meriti, ma perché il peccatore fu attratto dalla misericordia divina, riconobbe la sua impotenza e ricevette il perdono dei peccati. Nella lettera ai Romani l’apostolo Paolo cita il salmo 32 per illuminare, una delle questioni fondamentali del cristianesimo: la relazione tra la legge, le opere, la fede e la giustizia.

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