Il Dio nel quale noi crediamo non è una divinità inaccessibile, che rimane a noi estranea, ma un Padre buono che si è pienamente rivelato a noi attraverso il dono della sua stessa presenza “fisica”, “in mezzo a noi”, che ha reso concretamente sperimentabile e manifesto assumendo la nostra natura umana in Gesù Cristo suo unico Figlio “della stessa sostanza del Padre” (Cfr. Credo Niceno – Constantinopolitano).
Egli ha esaudito così un desiderio e una ricerca che da sempre riguarda l’uomo e il suo sentire e fa stare lo stesso uomo in un’attesa feconda e perennemente aperta alla ricerca di quella gioia che può nascere da questo incontro con il suo creatore.
Egli è venuto incontro a noi per facilitare questa ricerca, per colmare quest’attesa e per dare un volto a questa speranza: “A tutti sei venuto incontro, perché quelli che ti cercano ti possano trovare” (Preghiera Eucaristica IV). L’Avvento è il ripercorrere di continuo questa esperienza. Attendere il Signore che “verrà” alla fine dei tempi, ma che ha già reso visibile la sua presenza nel grande mistero dell’Incarnazione e che dunque è già “è venuto”, ma che nella Chiesa da Lui voluta e fondata “viene” sempre garantendo la sua Presenza amorevole nella Parola, nei Sacramenti e in ognuno dei nostri fratelli nella fede.
GUIDO COLOMBO