Dal Vangelo secondo Marco Mc 1,21-28
Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Gesù “entra” non solo nella storia di Israele, ma soprattutto “entra” nel cuore di chi lo ascolta sconvolgendo tutto il mondo interiore dell’uomo che, liberato dalle catene del Maligno, riesce ad ascoltare l’unica vera ed autentica voce, quella di Dio. Lo testimonia l’episodio dell’esorcismo nella sinagoga: quando Gesù “entra” nel cuore dell’uomo, il demonio esce perché non ci può più essere posto per lui. Certo, nella realtà ordinaria, sempre più spesso ci si sente interiormente lacerati, si ha come l’impressione che tutti, la famiglia virgola il lavoro, la vita sociale, gli amici, abbiano aspettative nei nostri confronti. A volte non sappiamo più chi siamo. Spesso terminiamo il lavoro, ma non stacchiamo la spina e l’inquietudine che ci perseguita, spesso anche nel sonno. Molte volte ci sentiamo buoni e un un attimo dopo ci sentiamo colti dall’ira, diventiamo furiosi per un nulla. Oppure ci sentiamo felici, con la felicità stretta in pugno e attimo dopo ci ritroviamo ad essere tristi e a non credere più nella felicità. Perché tanta inquietudine? Gioia e tristezza, fiducia e paura, gratitudine e rabbia, verità e menzogna… coabitano in noi e noi non sappiamo più chi siamo. Ma ecco che la parola di Gesù “entra” nella nostra storia per debellare il male. Tutti noi abbiamo bisogno di sconfiggere i demoni che sono dentro di noi e che si chiamano “prostituzioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigia, malvagità, inganno, impudicizia , invidia, calunnia, superbia, stoltezza”(Mc 7,21-22). L “‘autorità” di Dio si svela nelle sue parole nelle sue opere; e nelle sue labbra e nelle sue mani, anche se il suo comportamento suscita clamore ed interrogativi: chi è costui ? La sua è una parola efficace, che genera nuova vita, che comanda. Una parola che non passa inoperosa: È la Parola, è il Verbo che agisce. Gesù Cristo insegna a rendere visibile questa Parola efficace. Non è solo un’esortazione verbale che colpisce il nostro udito, ma è una potenza in atto, la manifestazione di una agire portentoso. È una Parola la cui efficacia salta i limiti dello spazio e del tempo è una Parola sempre fedele a se stessa e che perdura nei secoli. È la Parola che agisce e che sana la Parola finalmente liberatrice per una umanità altrimenti perduta è bisognosa di guarigione e di salvezza. La sua è una dottrina che rigenera ancora oggi perché è di origine divina, che ci apre ad una nuova realtà. Rendiamo i nostri cuori, allora, pronti e disponibili ad accogliere questa Parola che libera. Apriamo la nostra vita all’unica Parola che può guarirci e sanarci. Poniamola nel cuore per renderla manifesta nella nostra vita.