PIETÁ DI ME, PIETÁ – Seconda Parte

Riflessioni sul Salmo 51 

Dopo il dialogo con il profeta Natan Re Davide dice: “Riconosco la mia colpa… “Contro te solo ho peccato”. Il peccato si erge contro l’amore che Dio continuamente ci dimostra ed allontana da Lui il nostro cuore. Sant’Agostino definisce il peccato “amore di sé fino al disprezzo di Dio”, ma soprattutto autodistruzione dell’uomo: “Noi affondiamo Dio solo perché operiamo contro il nostro bene” (San Tommaso). La chiesa ascolta, nel salmo 51, la voce del Signore che, mentre pende dalla Croce, si carica del peso di tutti i peccati dell’umanità, cui si sostituisce per espiare ed impetrare al Padre la grazia del perdono. L’orante riconosce che il male corrompe l’uomo sin dal principio. Questo riconoscimento non è frutto di una idea pessimista, ma di una saggezza profonda circa la dimensione interiore dell’uomo. Non possiamo ignorare che il peccato è presente nella storia dell’uomo. Se l’uomo non si relaziona con Dio, ma riconosce l’essenza autentica del peccato Dio stesso agisce nell’intimo dell’uomo perché acquisti saggezza e si converta, e tutto questo è opera dello Spirito Santo. Tutti allora abbiamo bisogno di purificazione. Non ti difendere, e non dire “Non ho fatto niente”… confessa la tua colpa e stà in silenzio… Dio è disposto a concederti il perdono; non chiudergli la porta.

Chi ascolta apprende, grazie all’umiltà (S. Agostino). Il salmo 51 è anche un canto di vittoria sulle labbra della Chiesa. Gesù implora al Padre la risurrezione ad una vita nuova. L’orante chiede a Jahvè di creare in lui un cuore nuovo. E lo Spirito Santo redime il cuore umano infranto. Dio allora gli restituisce pace e gioia. Grazie al Signore l’orante è stato riscattato dal regno della morte. Il suo ringraziamento diventa pubblico, dinanzi all’assemblea riunita per la festa. Generazioni di uomini hanno trovato in questo salmo, come in nessun altro testo, il miglior modo di esprimere dinanzi a Dio i propri sentimenti di creature deboli e fragili. Ogni versetto è come un gradino sulla scala che porta al Cielo. Il salmo 51 ci avvicina all’abisso dell’amore di Cristo per il Padre e all’abisso di malizia del peccato.

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