IMPARIAMO A DARE CORAGGIO

L’uomo ha bisogno di una buona dose di incoraggiamento, ha bisogno almeno di tanto in tanto, di un raggio di sole. Costa poco una parola che stimola, che dà una spinta, che mette in evidenza le energie nascoste. Questo lo possiamo constatare fino nelle cose più semplici.

L’incoraggiamento ci dona fiducia, questo vale per il ragazzo da educare, vale pure per l’adulto, che tante volte è incapace di osare, di rischiare e per paura si chiude in se stesso, come una corolla prima che sorga il sole.

È noto che il sole fa schiudere i fiori, mentre il freddo ed il buio li fanno chiudere. Una parola d’incoraggiamento possiede virtù magiche nel promuovere la fioritura.

Siamo troppo avari d’inconraggiamenti. Tutti abbiamo bisogno non solo della parola “grazie”, ma anche di una parola di lode, nelle iniziative che intraprendiamo o nelle attenzioni che mostriamo. Molti credono che tutto ciò che si fa per loro sia un dovere… La persona attende dall’altra persona qualche cosa di diverso del denaro. Attende che l’altro gli si fermi vicino, che mostri attenzione, che si accorga che egli esiste.

Nulla è così incoraggiante, come l’attenzione sempre vigile, il rispetto, la parola di congratulazione, che siano espressioni della realtà della vita e non parole vuote. Ricordiamoci sempre: le creature che sono attorno a noi non sono meri oggetti.

L’incoraggiamento è una delle mille facce della carità che vigila. Si dovrebbero per questo evidenziare le buone azioni degli uomini, purtroppo quelle invece che prevalgono sono delitti, furti, invettive, omicidi…

Se sapessimo incitare il prossimo ad operare quel bene che è nelle sue aspirazioni, se sapessimo dirci l’un l’altro, al momento buono, la parola che sostiene e corrobora, il mondo andrebbe meglio. L’arte del dare coraggio è una delle forme della carità cristiana.

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