IMPARIAMO A DONARE ANCHE IL SANGUE

In una società come la nostra, fondata essenzialmente sul consumismo e sulla ricerca del benessere materiale molto spesso le persone vengono valutate solo in funzione della loro capacità di produrre e di inserirsi proficuamente nei meccanismi di un sistema tutto orientato verso traguardi economici.

Un tale contesto purtroppo relega ai margini quanti non sono in grado di dare un apporto reale alla sua conservazione e al suo sviluppo. È così le categorie più deboli, anziani, ammalati, disabili vengono condannate a rimanere ai margini della società tra l’indifferenza di tanti.

Questa dimensione oggi mina progressivamente le basi della convivenza civile. Infatti quando prevale la mentalità utilitaristica vengono meno i valori positivi, quali l’amore, l’altruismo, la generosità, il rispetto per gli altri, che sono gli unici a rendere possibile una convivenza umana accettabile.

Una delle forme di solidarietà oggi è la donazione del sangue che si va sviluppando, sempre più, nelle varie comunità cittadine.

L’AVIS è un’associazione a livello internazionale, che svolge attività di assistenza sociale o, comunque, di pubblica utilità senza fini di denaro, con la donazione del sangue. Il donare, inteso come dare ad altri liberamente e senza compenso è un nobile gesto, viene considerato il gesto fra i più deboli per eccellenza perché generato dal cuore, lo scrigno dell’amore. Sangue e cuore sono due dimensioni inseparabili sia dal punto di vista fisico che su quello simbolico: il sangue infatti riceve dal cuore sia l’ossigeno sia un energia di amorevolezza che messe insieme diventano elementi essenziali per il processo di guarigione. Donare sangue implica piccoli ma indispensabili attenzioni; condurre una vita sana e mantenere un buon stato di salute, perché con la donazione del sangue non trasferiamo agli altri una dimensione biologica ma una parte incommensurabile di sè manifestando attenzione e condivisione con chi è in difficoltà.

Un antico proverbio dice: “lavorando insegno a lavorare”, chi dona il sangue è consapevole di essere un “esempio” per tante persone che non hanno ancora fatto questa singolare esperienza. Il donatore quindi, impara a saper donare e a sua volta la persona che usufruisce di questo dono lo accolga con sentimenti di gratitudine per tutta la vita.

Giuseppe Norvese

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