È un canto dedicato ad un re il giorno del suo matrimonio, il cui elemento comune è il riferimento al re su cui Jahvè ha diffuso la sua grazia, consegnandogli gli attributi che lo adornano: Dio veglia sempre sul re. La sua composizione è attribuita ai “Figli di Core” ed ha dei riferimenti al libro del Cantico dei Cantici, consta d’una lode al re per le sue qualità e funzioni e d’una descrizione della festa di nozze.
“Tu sei il più bello”… questa è la prima espressione pronunziata. Al re che si distingue per due qualità: la bellezza ed il parlare attraente si esprime la lode perché Dio gli ha dato la sua benedizione, il trono, la vittoria sui nemici, l’unzione. “Sulle tue labbra è diffusa la grazia”. La labbra sono una figura biblica e si riferiscono al linguaggio ed alla parola. Labbra per benedire e dare gloria a Dio.
Questo salmo è una lode, e la massima opera dell’uomo è lodare Dio. Se le tue opere non lodano Dio, cominci a lodare te stesso. Il re fece in modo che potessi ringraziare e ti chiedi anche quello che offri.
“Cingi prode la spada”
La spada è un simbolismo è la Parola di Cristo; con essa abbatté i nemici (Mt 10,34ss). In questo salmo si esorta la futura sposa del re a porgere l’orecchio, ad ascoltare quanto le viene detto (v11).
Questo Salmo, poema dedicato ad un re sconosciuto d’Israele diventa una visione profetica riferita al Messia quando entra a Gerusalemme come Re e Messia (Mt 21,9). Chi cavalca per la mitezza, lo farà anche per la verità e la giustizia quando giungerà alla fine dei tempi. I versetti 7 e 8 sono citati nella lettera agli Ebrei (1, 8-9) e sono riferiti a Cristo, vero ed eterno Re d’Israele. E un giorni i popoli, attraversati dalla Parola, verranno consegnati a Cristo.. Non pochi autori, tanto Ebrei quanto cristiani hanno visto in questi versi un’allusione velata all’alleanza di Dio con il suo popolo: un inno ispirato dallo Spirito Santo che in tono profetico annuncia le “nozze” di Dio con l’umanità.