IMPARIAMO AD AMARE CON IL CUORE DI DIO (2ª Catechesi)

La carità è una mirabile forza rivoluzionaria. Chi amiamo noi veramente? È facile dire che amiamo tutto il genere umano, ma in verità chi sono quelli che amiamo per naturale impulso? Genitori, parenti; amici… la nostra capacità di amare non arriva molto lontano. Ed ecco fa in noi la carità. Essa irrompe come un torrente, travolge le mura dietro le quali ci siamo nascosti e, di colpo, dà al nostro cuore dimensioni nuove, dimensioni adatte all’amore divino. La carità, infatti, è l’amore stesso di Dio, che s’insedia nel cuore, lo dilata, gli conferisce una forza che nessuo immagina. È Dio stesso che per amare viene dentro di noi, che vuol bene attraverso di noi; e quanto più lo accogliamo liberamente, tanto più meravigliosi sono i suoi effetti. Il Vangelo ci invita a fare in breve un esame di coscienza Dice Gesù: “non fanno forse così anche i pagani? Quante volte e quando possiamo dire: “senza Cristo non avrei fatto ciò che ora ho fatto”?… il cuore umano ha bisogno non solo che Dio gli infonda forza dal’esterno, ma che lo trasfiguri dall’interno. A noi non si chiede di amare le persone solo per amore di Dio, ma di amarle dello stesso amore di cui Dio li ama.

L’amore di Dio è il primo Amore. È sempre Dio che prende l’iniziativa di amare, che compie i primi passi; è sempre da Lui che viene il primo impulso. Dio ci ama sempre. Se amassimo il prossimo con lo stesso amore che Dio ha per noi, se in questo amore ci immedesimassimo per davvero, lo ameremmo per primi, lo ameremmo per ultimi, lo ameremmo con fedeltà costante, comunque egli ci corrisponda, e il nostro amore non avrebbe incrinature.

“Dio solo può amare in modo del tutto gratuito. L’amore umano, invece, comporta inevitalbilmente un tornaconto, Dio è invece magnanimo.

Il profeta mette sulla bocca di Dio queste parole: “Ti darò un cuore nuovo, popolo mio, il mio spirito effonderò in te, toglierò da te un cuore di pietra, un cuore di carne ti darò, popolo mio…”. Ognuno esamini lealmente se stesso davanti a Dio ed implori forza e lumi per amare meglio, per mettere in luce a vantaggio dei fratelli tutta la sua capacità di amare, che ora rimane inoperosa.

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