In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa. Ad imitazione di Gesù, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e ad operarci per alleviarle . Oggi ci troviamo dinanzi a tre tipi di miseria: quella materiale, quella morale e quella spirituale. La prima la possiamo anche chiamare povertà e colpisce quanti mancano di beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. La Chiesa è chiamata ad offrire il suo servizio, per andare incontro ai bisogni di questa umanità, riscoprendo nei poveri e negli ultimi il volto di Cristo. Oggi è necessario lottare quando il lusso, il potere, il denaro diventano idoli da anteporre a qualunque realtà. Non meno preoccupante è la miseria morale che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Molte famiglia soffrono perché qualcuno dei suoi componenti è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia. Quante persone hanno smarrito il senso della vita, privi di prospettive sul futuro. Quante persone sono costrette a questa miseria per mancanza di lavoro, di uguaglianza. Questa forma di miseria si collega sempre alla miseria spirituale, quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Il Vangelo è la vera medicina contro la miseria spirituale. Il cristiano viene chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio che esiste il perdono e che Dio ci ama gratuitamente e sempre. Lo Spirito Santo, grazie al quale “ siamo come poveri ma capaci di arricchire molti;(2 Cor 6, 10), sostenga questi propositi e ci rafforzi nell’attenzione e nella lotta contro le miserie umane per diventare operatori di misericordia”.