LA MADRE

Presso la croce stava la Madre. Gesù, vedendola e vicino a lei il discepolo ch’egli amava, le disse: “Donna, ecco tuo figlio” (Giov. 19, 25)

Dal giorno del primo miracolo, quello di Cana, la madre di Gesù scompare dal Vangelo. Il silenzio della casa di Nazareth inghiottisce la sua figura. Ma quante volte avrà interrotto i suoi quieti lavori per inseguire, con lo sguardo fisso, il figlio che vaga sulle piste dorate da un villaggio all’altro, da un pozzo all’altro, nelle linee familiari della regione. Nessuno può dire di quali vie dispone una madre per raggiungere, senza essere vista, il cuore del figlio! Ora che il filo della morte è stato tirato, la madre esce dall’ombra per tornare nel mondo degli uomini e nella loro rete di parole e di sanzioni. E lui che cosa può dirle, questo morto a cui restano pochi istanti e poche sillabe? Tra tutte le incomprensibili parole che Cristo ha pronunziato, questa è certamente la più misteriosa : 《 Donna, ecco tuo figlio!》. Possibile che fosse così lontano da noi da ignorare che una madre non può barattare il proprio figlio neppure con il migliore dei suoi amici? Che una moglie, una sorella, un’amante possono dimenticarsi, staccarsi da noi, farci uscire dalla loro orbita, ma una madre è legata alla nostra vita da mille tentacoli invisibili, da mille insolubili nodi? Sapevamo che era diverso da noi. Se ce ne fosse ancora bisogno, ecco la conferma. L’amore verso la madre è la pietra di paragone su cui si fa la prova dell’umanità. Ed a questa prova egli sfugge. Nel momento in cui anche l’uomo più sciagurato si ricorda dell’infanzia e serba l’ultima piccola risorsa del respiro per quel nome, egli dice, indicando un altro: 《Ecco tuo figlio!》

ANGELO ROMANÒ 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *