Il termine Pasqua, in greco e in latino “pascha”, proviene dall’aramaico: pasha, che corrisponde all’abraico pesah, il cui senso generico è “passaggio” “passare oltre”, gli ebrei ricordavano l’attraversamento del Mar Rosso, che costituiva il cambiamento dalla vecchia vita di schiavitù alla nuova vita intrapresa dopo il loro insediamento nella terra promessa avvenuto successivamente ad opera di Giosuè. Gesù proprio nel festeggiare la Pasqua ebraica (ultima cena) ha annunciato ai discepoli la Sua imminente fine che sarebbe avvenuta per mano dei responsabili del popolo ebraico, aiutati anche dal tradimento di un discepolo che era seduto al Suo stesso tavolo.
Quindi Gesù ha voluto innestare la nuova Pasqua in quella ebraica ma il significato, se pur conservato nel solo vocabolo: “passaggio”, assume un valore completamente nuovo perché con tale ricorrenza i cristiani ricordano la morte ma soprattutto la risurrezione di Gesù Cristo, “passaggio” e liberazione da ogni limite e schiavitù di natura e financhè dalla morte che ne costituisce il limite massimo. Con tale passaggio si ha lo sboccio ad una vita totalmente nuova e diversa, una vita che dura per sempre ad opera di Gesù, che ha riportato in vita il Suo stesso corpo, scaturisce la sorpresa e lo stupore che accompagna il valore intrnseco di questa festa (in parte viene rappresentato dalla sorpresa nascosta negli ovetti di Pasqua o da quelle uova, simbolo di vita, nascoste da canestrine di pane sulla superficie dei dolci che la tradizione propone nel periodo pasquale, la stessa attesa per la loro consumazione carica le aspettative della sorpresa da cogliere solo nel giorno della festa). In effetti tale evento ha dato all’uomo una “buona notizia”, una novità, una promessa, una “sicura Speranza”, come dice San Paolo, ha dato la buona notizia di una vita eterna concreta, una vita vera, una vita nuova che inizia proprio quando tutto sembra perduto, ma analoga concreta e reale risurrezione è stata riservata anche tutti coloro che, riconoscendo nell’uomo Gesù anche tutta l’intera divinità del Dio Padre unico vero Dio al di sopra di tutto, acconsentono che la stessa Forza vitale, che ha operato la risurrezione di Gesù, operi in loro quella trasformazione che li renda degni di entrare a pieno titolo in quella realtà nuova proposta dall’evento stesso. Se nonostante le ricorrenze di Pasqua passate, ci accorgiamo che ancora non si è sviluppato in noi quel rapporto nuovo con Dio, è segno che ancora non diamo molto credito ai fatti riportati nei vangeli riguardanti la morte ma soprattutto la risurrezione di Gesù.