ANGELO DEL SIGNORE – ANGELUS DOMINI – Seconda Parte

Bisogna credere all’esistenza degli Angeli? 

Abbiamo visto che gli angeli compaiono numerose volte nella Sacra Scrittura, senza avere però per questo un ruolo centrale. Potremmo farne a meno? La risposta deve essere “no”, poiché ogni volta che professiamo la nostra fede, sia con il simbolo apostolico che con il simbolo stabilito ai Concili di Nicea e Costantinopoli, dichiariamo di credere che Dio è “creatore del cielo e della terra” o, più esplicitamente, “in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili”. Le cose invisibili, il “cielo” creato da Dio, “contiene” anche gli angeli. È importante ricordare che gli angeli, anche quelli “caduti”, quindi il diavolo e i demoni, sono semplicemente creature. Soprattutto quando si tratta del Male, troviamo non pochi che oggi pongono Satana al livello di Dio, supponendo un dualismo del Bene e del Male che non è proprio della nostra fede: Satana, il Diavolo o il Male non sono Dio! Sono creature di Dio che hanno deciso di volgersi contro Dio, e Dio lascia che ogni creatura possa liberamente decidere se volgersi dalla parte sua o no, se amarlo o meno. Chi “adora Satana” adora una creatura. E chi lo teme, teme una creatura. Dio è infinitamente più potente di quegli esseri spirituali che l’uomo teme, giustamente poiché hanno più possibilità di noi uomini, benché inutilmente, dal momento che, se veramente ci poniamo sotto la protezione del Signore, nulla ci potranno fare. Già i Padri della Chiesa, che hanno studiato gli angeli ampiamente e profondamente, hanno anche avvertito di non sopravvalutare questo mondo spirituale, che spesso mescolava credenze pagane a elementi cristiani. Ecco perché i primi scrittori cristiani non fanno che ripetere che gli angeli sono esseri creati, e che il loro compito è quello di aiutare gli uomini, e di servire Cristo e la sua Chiesa. Essi sono presenti, ricordano i padri della Chiesa, dal concepimento alla risurrezione di Gesù, e gioiscono del ritrovamento della pecora perduta insieme al Buon Pastore. Sono presenti come “assistenti” quando riceviamo i sacramenti, e proprio la celebrazione eucaristica ci unisce al canto di lode degli angeli. Prima del canto del Santo, infatti, il sacerdote ci ricorda che siamo uniti con gli angeli e i santi, e con la loro lode a Dio. Non fa meraviglia che il Concilio Lateranense IV, nell’anno 1215, confermi la fede della Chiesa espressa nel Credo e che essa venga così esplicitata dal Concilio: « Il Padre genera, il Figlio nasce, lo Spirito Santo procede. Sono consostanziali e tra loro eguali, parimenti onnipotenti e eterni. Unico principio dell’universo creatore di tutte le cose visibili e invisibili, spirituali e materiali che con la sua forza onnipotente fin dal principio del tempo creò dal nulla l’uno e l’altro ordine di creature: quello spirituale e quello materiale, cioè gli angeli e il mondo terrestre, e poi l’uomo, quasi partecipe dell’uno e dell’altro, composto di anima e corpo». In questo modo, il Concilio pone anche fine alle esagerazioni e alle supposizioni che circondavano gli angeli. San Tommaso d’Aquino, forte delle decisioni del Concilio del 1215, nella sua Somma Teologica inserisce alcuni punti che riguardano gli angeli. Ci ricorda che si tratta di esseri puramente spirituali e che sono individui. Chiarisce però anche, contro le credenze dell’epoca, che non sono gli angeli che muovono direttamente i corpi celesti!

Dobbiamo quindi credere che esistono esseri creati da Dio, personali, ma non legati a un corpo, perché non solo ce lo dice la Sacra Scrittura, ma ciò è insegnato in tutta la Tradizione della Chiesa e confermato dal Magistero. Non sappiamo quando sono stati creati gli angeli, la Chiesa dice prima dell’uomo, ma, forse, questo non è per noi così rilevante, come lo era per i teologi di altri tempi, quando l’angelologia era un trattato importante. È invece importante per noi oggi, credere che gli angeli possono avere contatto con noi, seppure un contatto a livello spirituale e non fisico. Già nel Giudaismo era diffusa la fede nell’angelo custode. Ogni battezzato viene quindi affidato a un angelo personale. Egli ci aiuta a raggiungere la meta della salvezza eterna; ma naturalmente l’angelo custode ha interesse anche per il nostro bene fisico. 

Possiamo rivolgerci al nostro angelo custode, possiamo venerare gli angeli con Dio e con noi nel Regno dei Cieli. Ed è perciò una buona pratica quella di pregare l’angelo custode, non solo da bambini, ma anche da adulti, con questa breve preghiera: “Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me che ti fui affidato, dalla Pietà Celeste”. 

Questa preghiera ci ricorda anche che gli angeli sono esseri distinti da noi. Certo amati non meno di noi dal Signore, che però li creò diversi da noi. È quindi una consuetudine errata quella di parlare dei bambini defunti come di “angeli”, come non di rado si sente nei commenti dei media in occasione delle tragedie che colpiscono i più piccoli. Essi restano, anche con i loro corpi spirituali, esseri distinti dagli angeli, ma noi li crediamo, anche perché ancora incapaci di peccati gravi, amati da Dio e accolti senza dubbio nel suo Regno.

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