Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 20,19-23
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Giovanni colloca i fatti narrati alla fine del “primo giorno dopo il sabato” e quindi nel giorno che oggi celebriamo come Pasqua del Sigiore. La risurrezione e il dono dello Spirito sono in Giovanni un unico evento. La comunità dei discepoli, che nel linguaggio giovanneo sono coloro che aderiscono a Gesù e quindi anche noi oggi, è ancora presa dal timore e non sembra aperta alla fede nel Risorto. Gesù viene, si pone al centro, offre il dono della Pace come aveva promesso (Gv 14,27) e mostra le mani e il fianco. Si fa riconoscere e provoca un repentino cambiamento nell’atteggiamento dei discepoli, che da timorosi diventano pieni di gioia, riconoscono Gesù immediatamente e senza riserve, vedono il Signore nella pienezza della fede. Pace, riconoscimento, gioia, sono il percorso interiore che rende i discepoli idonei a essere inviati. La missione che Gesù affida loro si pone in continuità con quella che Lui ha ricevuto dal Padre e ha lo stesso contenuto: glorificare il Padre facendo conoscere il suo nome e manifestare il suo amore. Il centro del brano è sicuramente il momento in cui Gesù dona lo Spiroto. Il verbo utilizzato da Giovanni è enphysao (si trova solo qui nel Nuovo Testamento) ed è lo stesso utilizzato in Gn 2,7 e ciò fa pensare che Giovanni voglia suggerire l’idea di una nuova creazione. Gesù glorificato comunica lo Spirito che fa rinascere l’uomo. L’invito dell’ultimo versetto, secondo l’opinione più
condivisibile, è rivolto a tutti coloro che hanno ricevuto lo Spirito e quindi a tutti i discepoli di Gesù di ogni tempo. L’accoglienza dello spirito consente di andare senza paura verso tutti, carichi di amore e di perdono e impegna ciascuno di noi ad essere un testimone autentico.